Legno di catasta
Il legno di catasta. Il nostro modo più semplice per rispettare il passare del tempo.

Il legno è la storia della civiltà umana fin dagli albori. Il bosco è sempre stato fonte di riparo e di
materiali. Nella civiltà moderna l’utilizzo del legno non è più in relazione con la riforestazione. Sempre più spesso il legno ha origini incerte. E la filiera di trasformazione è estremamente energivora.
L’idea del legno di catasta nasce per seguire un’altra strada: quella del rispetto del Creato.
La riduzione in tavole del tronco è la stessa che fornisce la finitura superficiale del manufatto finale: in questo modo riduciamo al minimo gli sfridi e gli sprechi. Il momento del taglio vero e proprio è una miscela di tensione e curiosità.
La gran parte del legno viene segato a 22 millimetri di spessore, per poi essere trasformato in pavimento: decidere il verso di taglio, capire la tensione che c’è nel tronco e come sfruttarlo al massimo sono gli aspetti che decidiamo, ricordando quanti anni ci ha impiegato madre natura per dar vita a questa meraviglia.

Questo nostro modo di pensare ci ha portato ad utilizzare il legno in modo esclusivo e nuovo: rispettiamo la patina che il tempo crea sulle tavole accatastate all’aria per l’essiccazione. Ne deriva quindi una superficie irregolare, caratterizzata da macchie di pioggia e di tannino, screpolata dal vento ed ingrigita dal sole.
Il legno di catasta può essere, quindi, utilizzato per i pavimenti, i ripiani o i piani di lavoro.
Nella fase di scelta delle tavole e di lavorazione abbiamo come obiettivo la riduzione massima degli sprechi.
Finiamo manualmente il prodotto con oli naturali sviluppati per esaltare l’unicità del legno di catasta. Gli oli sono sviluppati da noi, nel nostro laboratorio.

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